Programma della serata:
– “La nuova Paura”
– Prof. Luigi Zoja, IAAP, Milano
– Chairman, Fabio Merlini
– Discussione
– Rinfresco e incontro con il Relatore
L’ingresso è gratuito. È gradita l’iscrizione, via e-mail, a info@eranosfoundation.org,
o telefonicamente, al numero +41 (0)91 792 20 92
Introduction
Già vent’anni fa, Barry Glassner notava (in The Culture of Fear) che negli Stati Uniti si stava formando una “cultura della paura”. Per l’estendersi di nuove tecniche di sorveglianza (soprattutto le videocamere), i crimini calavano e da allora hanno continuato a diminuire: ma gli americani erano persuasi che stessero aumentando. Una convinzione in linea con quello che era stato chiamato lo “stile paranoico” (Richard Hofstadter) del discorso pubblico americano. E che, come tante forme di pensiero prevalenti, è presto passata dagli Stati Uniti all’Europa. In seguito, l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 offrì una occasione per estendere diffidenza e paura allo spazio globale, riattivando i focolai del razzismo e delle guerre di religione sotto forma di Scontro di civiltà (Samuel Huntington). Più ancora che un tragico aumento del terrorismo, quella data ci consegnò una irruzione delle chiusure provinciali e paranoiche sia nella vita politica (populismo) che in quella privata (ritiro dalla dimensione sociale e culturale). Oggi, per timore del terrorismo, molte persone non escono di casa persino in Italia: dove, secondo il Global Terrorism Database, finora non ci sono state vittime. Nessuno invece resta in casa per paura dell’aria inquinata: che, secondo la European Environment Agency, uccide circa 85.000 italiani e 450.000 europei all’anno. Invece di correggere queste distorsioni, i mass media le confermano: temono infatti la concorrenza della informazione sempre più privatizzata e affidata ai “social”, dove i messaggi che tendono a prevalere sono quelli brevi e allarmisti.
Biografia e profilo del relatore
Luigi Zoja (1943), psicoanalista, si è diplomato nel 1974 al C.G. Jung-Institut di Zurigo. Ha lavorato in clinica a Zurigo, poi privatamente a Milano, a New York e ora nuovamente a Milano. Presidente del Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA) dal 1984 al 1993, è stato anche presidente della International Association for Analytical Psychology (IAAP) dal 1998 al 2001 e, successivamente, presidente del Comitato Etico Internazionale della stessa. Già docente presso il C.G. Jung-Institut di Zurigo, presso l’Università dell’Insubria, presso l’Università di Macao, è attualmente visiting professor presso l’Università Normale di Pechino. Ha tenuto corsi e conferenze presso università e altre istituzioni in Italia, Svizzera, Germania, Austria, Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Francia, Grecia, Rep. Ceca, Russia, Polonia, Romania, Bulgaria, Lituania, Slovenia, Israele, Giappone, Cina, Stati Uniti, Messico, Argentina, Cile, Uruguay, Brasile, Equador, Venezuela, Tunisia e Sudafrica. Tra le sue pubblicazioni, apparse in quindici lingue, ricordiamo Nascere non basta. Iniziazione e tossicodipendenza (1985 e 2003), Coltivare l’anima (1999), Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (2000, Premio Palmi e Gradiva Award, riedito aggiornato nel 2016), L’incubo globale. Prospettive junghiane sull’11 settembre (curato nel 2002), Storia dell’arroganza. Psicologia e limiti dello sviluppo (2003), Giustizia e bellezza (2007), La morte del prossimo (2009), Contro Ismene. Considerazioni sulla violenza (2009, Premio Internazionale Arché), Centauri. Mito e violenza maschile (2010, riedito aggiornato e ampliato nel 2016), Al di là delle intenzioni: etica e analisi (2011, Gradiva Award per l’edizione americana), Paranoia. La follia che fa la storia (2011), In difesa della psicoanalisi (con S. Argentieri, S. Bolognini e A. Di Ciaccia, 2013), Utopie minimaliste. Un mondo più desiderabile anche senza eroi (2013, Premio Rhegium Julii), Tra eresia e verità (con L. Boff, 2014), Psiche (2015) e il più recente Nella mente di un terrorista. Conversazione con Omar Bellicini (2017).