Il tempo delle donne – padri troppo materni

Padri troppo materni.
Gli effetti sui figli della paternità 2.0

Un tempo non partecipavano alla vita della famiglia, si limitavano al sostegno economico di moglie e figli. Ora sono cambiati, entrano in sala parto, portano i figli a scuola, discutono con le maestre. Dall’assenza autoritaria alla presenza invadente dei padri 2.0

con Luigi Zoja, Antonio Scurati, Gabriele Muccino

conduce Camila Raznovich

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Voci dai libri – Utopie minimaliste

Nell’ambito della rassegna culturale Voci dai Libri, presso l’Agriturismo Gallina Giacinto, sabato 3 ottobre 2015, ore 17:30, si terrà l’incontro con Luigi Zoja, che illustrerà il libro Utopie minimaliste. Un mondo più desiderabile anche senza eroi (Chiarelettere, 2013).

Conduce Pierpaolo Pracca.

Dialogue d’auteur / Luigi Zoja, Bertrand Eveno, Le geste d’Hector et l’absence du père

La figure du père, jusqu’alors centrale dans la culture occidentale, est à son crépuscule. Cette disparition progressive a des répercussions inévitables sur nos mœurs et nos modes de pensée. À l’occasion de la sortie en France de son essai, “Le père, le geste d’Hector envers son fils. Histoire culturelle et psychologique de la paternité”, aux éditions Belles Lettres, Luigi Zoja, psychanalyste de formation jungienne, tentera de dresser un constat des dégâts causés par cette perte. Il sera accompagné de la psychologue Brigitte Allain Dupré et la psychanalyste Alessandra di Montezemolo, tout comme de ses éditeurs Bertrand Eveno et Caroline Noirot.

da IIC -

Il Circolo dei lettori – Psiche

presentazione del libro di Luigi Zoja edito da Bollati Boringhieri

con Andrea Bajani, scrittore

L’invisibile psiche produce azioni e genera passioni che guidano la vita di ognuno, con conseguenze nella storia di tutti.L’analista junghiano analizza gli effetti sui processi inconsci umani dell’aumento, nel corso dei secoli, della libertà (e solitudine) del singolo.

da www.circololettori.it

Mantova Festivaletteratura – Una solidarietà da rifondare

Secondo Stefano Rodotà (Solidarietà. Una utopia necessaria), “l’esperienza storica ci mostra che, se diventano difficili i tempi per la solidarietà, lo diventano pure per la democrazia”: è quindi ancora più importante oggi connettere il concetto e la pratica della solidarietà con il concetto di fratellanza e di cittadinanza. Ma come viviamo l’Altro? Nel mondo pre-tecnologico la tradizione ebraico-cristiana diceva ama l’altro e ama Dio; ma nella postmodernità laica – secondo Luigi Zoja (La morte del prossimo) – domina la lontananza: “Dio è morto”, il prossimo è un’astrazione, e la morale dell’amore si svuota per mancanza di oggetto. Un confronto alle radici del concetto di solidarietà, per svincolarlo da un’accezione ristretta in senso identitario, per elevarlo a segnale di non aggressione tra gli uomini, di guida dell’azione pubblica e privata, anche sovranazionale. Conduce il giornalista Alessandro Zaccuri.

da www.festivaletteratura.it

Mantova Festivaletteratura – Che cos’è la psiche?

Non c’è nulla di più reale della nostra parte immateriale: la psiche. Ma darle una definizione è un gesto concettuale quasi acrobatico. Secondo Luigi Zoja (Psiche), parlarne significa adottare un modello conoscitivo non assimilabile a quello delle scienze naturali, a partire dal concetto di cura. Il lavoro psicoanalitico, infatti, non vede la guarigione come il ripristino dello stato precedente alla malattia proprio perché vuole spingere il paziente in un’altra direzione rispetto al punto di inizio.

da www.festivaletteratura.it

Condividere, non solo le ricchezze, ma i problemi collettivi

Expo: sharing the world

“La psiche è come un iceberg, in gran parte sommersa, la massa maggiore è l’inconscio: anche le sue “leggi” inespresse ci governano.
Per il fascismo gli italiani erano guerrieri, poi antifascisti, per la Chiesa buoni cristiani, ma, a differenzia di altri europei, l’italiano diffida delle narrative ufficiali. Una bassa autostima domina infatti il nostro inconscio collettivo, anche perché altri paesi alimentano in un circolo vizioso l’infantilizzazione permanente dell’Italia: il risultato è un’asimmetria internazionale. Classificata fra i primi otto paesi (G8), l’Italia per prestigio è spesso l’ottantesima, Renzi fra i leaders è raffigurato come un bambino che lecca il gelato, e l’italiano concorda e ride. Gli stereotipi negativi hanno spesso generato capolavori: ad esempio nel cinema con Fellini e Sordi, ma quella creatività è passata, l’autocritica si è fatta rassegnazione o autoindulgenza. E con l’istituzione del “vincolo esterno” invocato da Guido Carli, al tempo del Trattato di Maastricht, la sfiducia collettiva è divenuta politica internazionale ufficiale.” (affaritaliani.it)