Con Simona Pedicini, Alessandra Rizzi e Luigi Zoja. Presenta Antonella Silvestrini
Ci troviamo in una fase di trasformazione culturale e sociale, in cui la relazione d’aiuto necessaria per i dolenti, di fronte alla condizione del lutto, non trova più una comunità di riferimento, e inoltre vi è l’emergere di esigenze di ritualità privata e laica, accanto a quella tradizionale e religiosa. Quali le prospettive tra ritualità antica e nuovo caring psicologico?
Incontro con Luigi Zoja. Presenta Antonella Silvestrini
La ricostruzione storica dimostra che le foto più famose sono spesso il risultato di artifizi. La nuova tecnica, nata per aiutare il vero, scivola al servizio della propaganda, alleandosi al falso. La parabola della fotografia riassume quindi in icone una degenerazione dei massmedia. Il libro di Zoja discute otto fotografie celebri. Questa rassegna anticipa il problema della post-verità, analizza la psicologia retrostante e offre strumenti per capirla.
Pietrò del Soldà presenterà il suo libro Non solo di cose d’amore. Noi, Socrate, e al ricerca della felicità dialogando con lo psicanalista Luigi Zoja.
Pietro Del Soldà (Venezia, 1973) è autore e conduttore di “Tutta la città ne parla”, il programma di Rai Radio3 che approfondisce ogni giorno un tema d’attualità. Dottore di ricerca in filosofia all’ Università Ca’ Foscari di Venezia, nel 2007 ha pubblicato Il demone della politica. Rileggendo Platone: dialogo, felicità, giustizia. Insegna al corso di laurea in Editoria e Scrittura dell’Università La Sapienza di Roma. Per Marsilio ha pubblicato Non solo di cose d’amore. Noi, Socrate, e al ricerca della felicità (2018).
Luigi Zoja, psicoanalista di fama mondiale, è stato presidente dell’Associazione Internazionale di Psicologia Analitica e ha vinto due Gradiva. Con Einaudi ha pubblicato La morte del prossimo (2009), In difesa della psicoanalisi (2013, con S. Argentieri, S. Bolognini e A. Di Ciaccia) e Nella mente di un terrorista. Conversazione con Omar Bellicini (2017).
All’interno della rassegna I Dialoghi di Trani, Luigi Zoja e Pietro Del Soldà converseranno su temi attuali come le paure che ci hanno accompagnato nella storia fino ad oggi.
Luigi Zoja, psicoanalista di fama mondiale, è stato presidente dell’Associazione Internazionale di Psicologia Analitica e ha vinto due Gradiva. Con Einaudi ha pubblicato La morte del prossimo (2009), In difesa della psicoanalisi (2013, con S. Argentieri, S. Bolognini e A. Di Ciaccia) e Nella mente di un terrorista. Conversazione con Omar Bellicini (2017).
Pietro Del Soldà (Venezia, 1973) è autore e conduttore di “Tutta la città ne parla”, il programma di Rai Radio3 che approfondisce ogni giorno un tema d’attualità. Dottore di ricerca in filosofia all’ Università Ca’ Foscari di Venezia, nel 2007 ha pubblicato Il demone della politica. Rileggendo Platone: dialogo, felicità, giustizia. Insegna al corso di laurea in Editoria e Scrittura dell’Università La Sapienza di Roma. Per Marsilio ha pubblicato Non solo di cose d’amore. Noi, Socrate, e al ricerca della felicità (2018).
Nella tesi Dissertazione medica sulla nostalgia, presentata a Basilea nel 1688 dallo studente di medicina Johannes Hofer, apparve per la prima volta il termine che ancora oggi indica il rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari. Una parola moderna per un sentimento antico e obliquo, che passa da Ulisse a Proust e tocca da sempre i cuori di esuli e migranti. Sul suo passaggio da malattia a sentimento, a partire dall’Europa ottocentesca, si confrontano Antonio Prete (Nostalgia – Storia di un sentimento) e Luigi Zoja (Nella mente di un terrorista), studiando la rappresentazione nel linguaggio poetico e l’evoluzione clinica e letteraria di una “melanconia umana resa possibile dalla coscienza del contrasto tra passato e presente”, un concetto dalle mille sfaccettature, nella ricerca di un’ideale e salvifica Itaca, un “ritorno a casa” che possa portare conforto.
Ingresso: 6€
Non c’è nulla di obiettivo nella fotografia. Gli scatti che hanno contribuito a immortalare alcuni eventi della storia sono spesso dei falsi costruiti ad arte. L’inizio della post-verità, analizzato psicologicamente da Luigi Zoja (Vedere il vero e il falso), insieme a Marco Brioni e Ruggero Ughetti di Frammenti di fotografia.
Ingresso libero.
La nostra vita materiale si è arricchita come nessuno aveva saputo profetizzare. Ma, nello stesso periodo, la mente (= psiche) umana si è invece drammaticamente impoverita. In due modi ancora meno previsti. Prima di tutto, gli ideali di progresso e di benessere si sono fatti individuali: nel nostro immaginario, l’altro, lo sconosciuto, da oggetto di curiosità è diventato un soggetto nemico. Le ricerche mostrano però che l’attenzione al prossimo e il comportamento sociale migliorano la condizione non solo dei beneficiati, ma anche a chi li pratica. In secondo luogo, l’attività mentale a cui si dà valore tende a restringersi a ciò che è cosciente, razionale e dotato di funzionalità. Questo significa che il sentimento e l’estetica vengono svalutati perché non hanno un diretto valore commerciale: eppure, contano molto per la qualità della vita. Hanno perso di valore i fattori inconsci più importanti per la mente: la fantasia, che da sempre nutre l’arte; e i sogni, attraverso cui parlavano addirittura le divinità.
Durante il corso verrà mostrato e discusso il film Der Fall Jägerstätter ( Il caso Jägerstätter, 1971 ) di Axel Corti.
I centauri erano esseri mitici, con un corpo metà uomo e metà cavallo. Se i miti descrivono un sogno collettivo, questo racconta una tragedia della identità maschile: come unione sessuale i centauri conoscevano solo lo stupro. Spesso il maschio può soffrire di solitudine perché ha meno capacità di relazione della femmina. Quando è incapace di soluzioni psicologiche risolve il problema con la violenza.
Malgrado la maggiore uguaglianza della condizione femminile, la violenza sessuale non diminuisce. Inoltre, come per i centauri, è spesso una “possessione collettiva”. Mentre lo stupratore individuale sa di commettere un crimine, nel gruppo i sensi di colpa si cancellano. Spesso addirittura si rovesciano: prova vergogna chi rifiuta di partecipare.
L’identità maschile è scissa in animale (fecondatore) e civile (paternità) molto più di quanto lo sia quella femminile. La sua socializzazione non viene dalla evoluzione. È recente e culturale, quindi più precaria. Con lo sprofondare del patriarcato riemerge la parte “rimossa”: quella animale, simboleggiata dal cavallo.
(in caso di maltempo l’incontro si terrà presso il Garda Forum, via Trieste 62)
“L’impossibile può diventare possibile”, questo il titolo del convegno nazionale per i 40 anni dopo la legge 180.
Al suo interno interverrà Luigi Zoja nella giornata di giovedì 10 maggio sul tema dell’estraneità e vicinanza dell'”altro”.
All’interno del Convegno ICSAT dedicato al Puer, l’aspetto eternamente giovanile della psiche che si terrà a Ravenna nelle giornate del 12 e 13 maggio 2018, Luigi Zoja terrà un intervento dal titolo Il Puer ha cinquant’anni nella mattina di domenica 13.