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Condividere, non solo le ricchezze, ma i problemi collettivi
Luglio 6, 2015 @ 6:00 pm - 9:00 pm
Expo: sharing the world
“La psiche è come un iceberg, in gran parte sommersa, la massa maggiore è l’inconscio: anche le sue “leggi” inespresse ci governano.
Per il fascismo gli italiani erano guerrieri, poi antifascisti, per la Chiesa buoni cristiani, ma, a differenzia di altri europei, l’italiano diffida delle narrative ufficiali. Una bassa autostima domina infatti il nostro inconscio collettivo, anche perché altri paesi alimentano in un circolo vizioso l’infantilizzazione permanente dell’Italia: il risultato è un’asimmetria internazionale. Classificata fra i primi otto paesi (G8), l’Italia per prestigio è spesso l’ottantesima, Renzi fra i leaders è raffigurato come un bambino che lecca il gelato, e l’italiano concorda e ride. Gli stereotipi negativi hanno spesso generato capolavori: ad esempio nel cinema con Fellini e Sordi, ma quella creatività è passata, l’autocritica si è fatta rassegnazione o autoindulgenza. E con l’istituzione del “vincolo esterno” invocato da Guido Carli, al tempo del Trattato di Maastricht, la sfiducia collettiva è divenuta politica internazionale ufficiale.” (affaritaliani.it)