Presenze inconsce nella società e nella storia [Carrara]

Biscottificio Dogliani ospita Cultura in Fabbrica, rassegna dell’associazione cultura L’angelo e le stelle: “Donna anima e corpo” XIX edizione:

Meditazione teatrale di e con Lucilla Giagnoni e Antonio Paolo Pizzimenti.

Conversazione con Luigi Zoja, psicanalista e saggista.

 

Festival della Mente. L’Italia. Splendori e declino, emozioni e numeri. [La Spezia]

Nell’Italia moderna, ingratitudine e tradimento, grandiosità e piccinerie divengono fondativi, facendo dimenticare le vere grandezze. Vi contribuiscono i patrioti risorgimentali, infedeli ai sovrani per fedeltà all’ideale unitario, fino alle giravolte nelle alleanze internazionali quando scoppiano le due guerre mondiali. Il carattere degli italiani – l’identità di un popolo – si costruisce attraverso grandi narrazioni, intese come indispensabili cornici di senso. Non possiamo farne a meno, ma c’è il rischio che diventino una trappola, se sono smentite dalla realtà e tradiscono le aspettative che hanno generato. Un dialogo tra storia e arte, economia e politica, costumi e psicologia di massa, vede protagonisti Luigi Zoja e Massimiliano Valerii, esploratori dell’immaginario collettivo da punti di vista diversi e complementari, per riflettere sul salto d’epoca che stiamo vivendo e sui nuovi fantasmi che hanno cominciato ad aggirarsi.

Massimiliano Valerii è direttore generale del Censis. È il curatore dell’annuale Rapporto sulla situazione sociale del Paese, pubblicato dal 1967 e considerato uno dei più qualificati e completi strumenti di interpretazione della realtà socioeconomica italiana. È docente di Media, società, istituzioni nel corso di laurea magistrale in Editoria e scrittura alla Sapienza Università di Roma. È autore dei saggi La notte di un’epoca (2019), Il contagio del desiderio (2020) e Le ciliegie di Hegel (2022), pubblicati da Ponte alle Grazie.

Luigi Zoja è psicoanalista e sociologo. Già presidente dell’International Association for Analytical Psychology, ha insegnato presso il C.G. Jung Institut di Zurigo e l’Università dell’Insubria.
Ha pubblicato libri e articoli in quattordici lingue, tra cui, per Einaudi Vedere il vero e il falso (2018); per Bollati Boringhieri Il gesto di Ettore (2000), Paranoia (2011), Psiche (2015), Narrare l’Italia (2024).

Costo di ingresso: 4,50€

Festival Rinascimento Culturale 2024: Narrare L’Italia: dal vertice del mondo al Novecento [Brescia]

Le nazioni sono in buona parte un prodotto dell’immaginazione, ma l’Italia lo è molto più delle altre, essendo il punto d’arrivo anche di una enorme quantità di fantasie non italiane. A partire dal Rinascimento, infatti, le classi colte d’Europa completavano la loro educazione con un viaggio in Italia. L’autore attinge da storia, arte e letteratura, ma anche dalla psicoanalisi, antropologia e storiografia, tracciando la lunga storia del nostro Paese, dal Medioevo ai giorni nostri, attraverso l’autorappresentazione di chi lo ha abitato: una narrazione collettiva che influenza l’intera società e il suo ruolo nel mondo. Il risultato è un’audace esplorazione della storia d’Italia osservata dalle angolature più insolite. Da Dante e Giotto al Rinascimento, per capire come gli italiani da attori sono diventati spettatori.

Narrare l’Italia. Dal vertice del mondo al Novecento [Valdagno]

NARRARE L’ITALIA
dal vertice del mondo al Novecento

di Luigi Zoja
 Giovedì 27 Giugno ore 20.30 | 
Sala Soster di Palazzo Festari
Evento organizzato da Guanxinet guanxi

Partecipano all’incontro:
Luigi Zoja autore del libro | in dialogo con Marco Scorzato de Il Giornale di Vicenza

Il Libro

e caratteristiche di un territorio e degli abitanti che lo abitano sono difficili da definire. Che cosa siano gli italiani e l’Italia è una domanda alla quale in molti hanno provato a rispondere: Dante, Petrarca, Guicciardini, Leopardi. Fino a Giulio Bollati, che a lungo ragionò sul carattere distintivo degli italiani. A cimentarsi con questo tema è ora Luigi Zoja, con un progetto originale e a lungo meditato. L’autore attinge da storia, arte e letteratura, ma anche dalla psicoanalisi, tracciando la lunga storia del nostro Paese, dal Medioevo ai giorni nostri, attraverso l’autorappresentazione di chi lo ha abitato: una narrazione collettiva che influenza l’intera società e il suo ruolo nel mondo.
Le nazioni sono in buona parte un prodotto dell’immaginazione, ma l’Italia lo è molto più delle altre, essendo il punto d’arrivo anche di una enorme quantità di fantasie non italiane.
A partire dal Rinascimento, infatti, le classi colte d’Europa completavano la loro educazione con un viaggio in Italia, sebbene più per conoscerne le antichità che gli abitanti reali.
In questo saggio straordinario Luigi Zoja traccia una parabola, che vede una crescita evidente dal
Medioevo fino al suo apice, il Rinascimento: qui le arti, ma anche la ricchezza materiale, hanno superato qualunque paese dell’Occidente. L’Italia dei mille comuni, divisa e militarmente debole era giunta al «vertice» del mondo. Da lì si è avuto un inesorabile ripiegamento, e si è pian piano sedimentata l’idea potente di nazione unita e di una grandezza passata da riconquistare, mentre quasi ogni primato lasciava la Penisola. L’idea di Italia ha così conosciuto un lento declino, compensato da una narrazione inconscia sempre più bellicosa, retorica e vuota, fino al mito fascista della rinascita dell’impero. Significativamente, è solo dopo il 1945 che l’Italia torna davvero a un vertice creativo: con il cinema, che restituisce centralità agli antieroi, a quegli umili che già il Rinascimento aveva celebrato. Ma la narrazione nostalgica di un supposto grandioso passato imperiale non ci ha mai abbandonati del tutto e ancora risuona nell’inconscio collettivo degli italiani.

LUIGI ZOJA
è psicoanalista e saggista. Già presidente della IAAP, l’associazione internazionale degli analisti junghiani, ha lavorato a Zurigo, New York, Milano e pubblicato testi tradotti in quindici lingue. Presso Bollati Boringhieri sono usciti: Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (2001, nuova ed. 2016), Giustizia e Bellezza (2007), Contro
Ismene. Considerazioni sulla violenza (2009, Premio Internazionale Arché), Al di là delle intenzioni. Etica e analisi (2011), Paranoia. La follia che fa la storia (2011, nuova ed. 2023), Psiche (2015), Centauri. Alle radici della violenza maschile (nuova ed. rivista, aggiornata e ampliata, 2016), Dialoghi sul male. Tre storie (2022) e Sotto l’iceberg. Presenze inconsce nella società e nella storia (2023).
Ha vinto per due volte (2002 e 2008) il Gradiva Award della National Association for the Advancement of Psychoanalysis, assegnato ogni anno negli Stati Uniti alla saggistica psicologica. Il prof. Luigi Zoja ha presentato a Valdagno, negli anni scorsi, La morte del prossimo e Utopie minimaliste.

MARCO SCORZATO
giornalista professionista, vice caporedattore de Il Giornale di Vicenza. Per mestiere e per passione segue da anni la politica e i temi legati alla integrazione europea. Cura il blog Yourope e l’approfondimento settimanale La bussola europea.

Incontro con Luigi Zoja – La narrazione dell’Italia e il pensiero selvaggio [Chiasso]

Luigi Zoja, psicanalista italiano. Intervista di Michela Daghini, giornalista.

Il tema di come, attraverso la narrazione collettiva, si crei l’identità di una nazione, in questo caso l’Italia, è la sfida dello straordinario saggio del prof. Luigi ZojaNarrare l’Italia. Dal vertice del mondo a oggi, che verrà presentato a pochi giorni dalla pubblicazione. Luigi Zoja è psicanalista e saggista. Già presidente della IAAP, l’associazione internazionale degli analisti junghiani, ha lavorato a Zurigo, New York, Milano e pubblicato testi tradotti in quindici lingue. È autore di diversi saggi anticipatori e imprescindibili.

La pérdida del deseo [Buenos Aires]

Nell’ambito della 48ª Fiera Internazionale del Libro di Buenos Aires l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires in collaborazione con il Fondo di Cultura Economica, organizza il Giorno d’Italia che si terrà

VENERDÌ 26 APRILE ALLE 19.00
Sala Julio CortázarPabellón Amarillo
Predio La Rural, C.A.B.A.

Invitato per l’occasione dall’Istituto Italiano di Cultura, Luigi Zoja presenterà il suo ultimo libro:
La pérdida del deseo (Il declino del desiderio) pubblicato nella versione in lingua spagnola dal Fondo de Cultura Económica.

RICHIEDI IL TUO BIGLIETTO GRATUITO A QUESTO LINK
– valido il 26/04 per l’ingresso di due persone alla Fiera e all’evento 

Zoja Giorno d’Italia Fiera del Libro 2024

 Breve biografia dell’invitato

Scrittore e psicoanalista junghiano, Luigi Zoja è uno dei più importanti intellettuali italiani di oggi. I suoi libri, tradotti in diverse lingue, affrontano temi psicologici, culturali e sociali da una prospettiva sempre basata su una profonda analisi storica e antropologica. Tra le sue opere più conosciute ci sono: Paranoia. La follia che fa la storia Torino, Bollati Boringhieri, nuova edizione, 2023; La morte del prossimo, Torino, Einaudi, 2009; Centauri. Alle radici della violenza maschile, nuova edizione, Torino, Bollati Boringhieri, 2016;  Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre, Torino, Bollati Boringhieri, 2000.

Nel suo ultimo libro, Il declino del desiderio (La pérdida del deseo – Fondo de Cultura Económica, 2024), Luigi Zoja cerca di trovare le cause di una tendenza che potrebbe diffondersi in tutto il mondo globalizzato: il declino dell’attività sessuale, soprattutto tra i più giovani. Qual è l’origine di questo declino? Com’è possibile che un fenomeno di tale portata si verifichi in una società che, grazie alla rivoluzione sessuale, sembrava essersi liberata da tabù e divieti? La sessualità, che ha occupato un posto centrale nel XX secolo, è uno degli indicatori di una società aperta; tuttavia, dice Zoja, questa società aperta non è ancora una società libera. I criteri validi per definire la libertà sono psicologici, e la mente nel ventunesimo secolo ha più paure che in epoche precedenti.

In uno studio profondo e inedito sulla sessualità del nostro tempo, incorniciato dall’indifferenza generale verso una decadenza difficile da fermare, l’autore affronta le strade che una cultura percorre dopo la sua apertura:

“Oggi troviamo infinite ‘prefigurazioni’ del desiderio sessuale. Non provengono più dall’interno della personalità, come quello che chiamiamo eros, ma vengono prodotti dal mercato o dalla pressione di certi gruppi. Si tratta di una libertà totale solo a parole e che in realtà è spesso vissuta come una prigionia all’interno del proprio corpo e delle sue funzioni”.

Luigi Zoja